BANDI-SPRECHIUn paio di giorni fa è uscito dallo stravagante cilindro della Amministrazione Marinelli/Marino (curiosa assonanza) il bando panettone denominato “NOTTE DI S.SILVESTRO IN PERIFERIA” per la selezione di n. 4 progetti per la festa di Capodanno da realizzarsi nella Città di Roma dalle ore 18.00 del giorno 31/12/2015 alle ore 02.00 del giorno 01/01/2016.
Scadenza presentazione proposte: ore 12.00 del giorno 20/11/2015 (come sempre tempi lunghissimi)
Denaro pubblico stanziato: € 280.000 (70.000 Euro per ciascun evento)
Decorso dello spreco: 8 ore (8.750 Euro l’ora)
Visione strategica culturale dell’iniziativa: nessuna
Ricaduta sul territorio: nessuna (come sempre)
Motivazione: c’erano 300.000 Euro da spendere entro il 2015 (da spenne pè forza)

La degenerazione culturale di questa città, il malfunzionamento istituzionale e gli spazi di potenziale inquinamento trovano ispirazione e nutrimento anche, e forse soprattutto, da questo tipo di approccio, totalmente privo di programmazione e distante sia da una visione coerente ed efficace della Città e sia delle reali priorità da affrontare.
Si aggiunga a tutto questo che 300.000 Euro dispensati così frettolosamente non sono una cifra marginale, soprattutto considerando che 4 feste di Capodanno (e mi raccomando alle 2 tutti a casa!) a 70.000 Euro l’una sono veramente uno schiaffo al dissesto infrastrutturale di molte periferie romane, e non solo periferie.
Il motivo di questo strampalato stanziamento è nato dal fatto che c’erano 300.000 Euro rimasti in ballo da una promessa di elargizione formulata per mitigare lo sconcerto dei Municipi su alcune sproporzioni prodotte da altri bandi sconclusionati (casini romani).

Aldilà delle varie formule della supercazzola burocratica si legge nell’avviso pubblico: “L’obiettivo dell’Amministrazione è favorire proposte culturali caratterizzate da linguaggi artistici plurali e forme espressive diversificate, senza distinzione di genere (a titolo esemplificativo e non esaustivo: musica, cabaret, performance di intrattenimento, danza, etc.) che contribuiscano in maniera originale a festeggiare il Capodanno, nonché a promuovere il territorio, da realizzare in spazi opportunamente trasformati per l’occasione festiva, anche con allestimenti speciali e interventi di arte urbana ricchi di suggestioni visive e sonore.”

Tra i tanti interrogativi ci piacerebbe chiedere: 8 ore (di cui saranno al massimo 4 quelle fruibili appieno) per promuovere un territorio periferico di Roma composto da centinaia di migliaia di cittadini?
Viste le fallimentari recenti esperienze ci permettiamo di dubitare fortemente della bontà di questa ideona.

Ma non sarebbe stato meglio che nel contesto di queste manifestazioni e per spendere meglio i soldi pubblici venissero promossi, pur prendendo impulso dal Capodanno, percorsi culturali duraturi nel tempo che avessero un effetto concreto e prolungato almeno fino a maggio del 2016? 70.000 Euro ci sembrano più che sufficienti e poi basta con questa insopportabile e inutile politica degli eventi.

Questa è solo una delle proposte che abbiamo in mente e che uniamo alle profonde perplessità su questo ultimo bando, fermo restando che i progetti che saranno presentati dalle associazioni potranno avere requisiti validi ed efficaci nell’ambito dei termini richiesti.
Questa presa di posizione si aggiunge agli innumerevoli momenti di confronto e di progettualità che nel corso degli ultimi due anni sono stati presentati a Istituzioni evidentemente incapaci di raccogliere, interpretare e realizzare iniziative che avessero come unico faro l’interesse generale e il bene comune.

Stefano Pierpaoli
5 novembre 2015

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