Consequenze – Dicembre 2007
Tre sono stati gli assunti sui quali è stato poggiato il progetto di Consequenze:
1- La centralità dell’iniziativa libera e indipendente
2- Il privilegio del merito e del lavoro nei processi professionali e culturali
3- La convinzione di creare una comunità solidale, efficiente, produttiva e dinamica grazie alla maturazione di una mentalità non più subordinata a un regime burocratico, autoritario e clientelare
Attraverso il collegamento diretto con la Cittadinanza e in un clima collaborativo finalizzato al recupero di strumenti di democrazia e di pluralismo, abbiamo rivendicato l’idoneità alla libera iniziativa. Una risorsa questa di cui siamo stati privati a causa di un sistema medievale, spesso totalitario, costituito da caste separate dalla società civile e ancorate a criteri selettivi determinati in modo arrogante dal nepotismo e dal rapporto privilegiato.
Tutto ciò che siamo riusciti a produrre è stata la dimostrazione che anche in Italia si possono utilizzare metodi moderni per emergere dalla precarietà, intesa come sospensione del Diritto e come condanna alla marginalità.
Non siamo stati i primi e nemmeno gli unici a denunciare la degenerazione dell’offerta culturale nel complesso degli apparati che la stabiliscono, ma con orgoglio possiamo dichiarare di aver dato il via a un grande processo di sensibilizzazione fondato su un progetto culturale alimentato dalla spinta popolare. Molte nostre istanze sono state riprese a vario titolo, da esponenti di spicco dell’universo artistico e riportate con evidenza da importanti organi d’informazione. Il nostro ragionamento è perfettamente inserito nel dibattito in corso, non solo culturale, e abbiamo anticipato molti dei temi che saranno cruciali nel futuro imminente.
La nostra è un’iniziativa di carattere etico che attraverso l’attività sul territorio, il confronto pacifico e democratico, la realizzazione di manifestazioni a costo zero, ha iniziato un percorso di riqualificazione della comunità umana come complesso di energie, idee e funzioni in cui ristabilire un sistema di valori condivisi.
Il principio di responsabilità è ora essenziale per sostenere e valorizzare il lavoro svolto fino ad oggi.
Per questo rivolgiamo un appello alle Istituzioni affinché si svincolino dalle sterili contrapposizioni di bandiera e recuperino un ruolo di garanzia. Il perenne conflitto di potere, che spesso assume i connotati della zuffa volgare, sta paralizzando un Paese in cui, come abbiamo voluto rappresentare con il nostro impegno, esistono invece potenzialità da custodire e incoraggiare.
Non diversamente, il senso di responsabilità riguarda tutti noi, perchè è vitale evadere dall’individualismo esasperato che frustra l’armonia sociale e genera diffidenza, disvalore e precarietà economica ed esistenziale.
Vivere in una comunità che funziona e che coopera per il benessere di tutti, costituisce fattore irrinunciabile sul quale ricomporre la nostra società e costruire un futuro limpido e consistente.
La strada la stiamo costruendo e su questa strada si vince tutti insieme.
Nessuno escluso.
1- La centralità dell’iniziativa libera e indipendente
2- Il privilegio del merito e del lavoro nei processi professionali e culturali
3- La convinzione di creare una comunità solidale, efficiente, produttiva e dinamica grazie alla maturazione di una mentalità non più subordinata a un regime burocratico, autoritario e clientelare
Attraverso il collegamento diretto con la Cittadinanza e in un clima collaborativo finalizzato al recupero di strumenti di democrazia e di pluralismo, abbiamo rivendicato l’idoneità alla libera iniziativa. Una risorsa questa di cui siamo stati privati a causa di un sistema medievale, spesso totalitario, costituito da caste separate dalla società civile e ancorate a criteri selettivi determinati in modo arrogante dal nepotismo e dal rapporto privilegiato.
Tutto ciò che siamo riusciti a produrre è stata la dimostrazione che anche in Italia si possono utilizzare metodi moderni per emergere dalla precarietà, intesa come sospensione del Diritto e come condanna alla marginalità.
Non siamo stati i primi e nemmeno gli unici a denunciare la degenerazione dell’offerta culturale nel complesso degli apparati che la stabiliscono, ma con orgoglio possiamo dichiarare di aver dato il via a un grande processo di sensibilizzazione fondato su un progetto culturale alimentato dalla spinta popolare. Molte nostre istanze sono state riprese a vario titolo, da esponenti di spicco dell’universo artistico e riportate con evidenza da importanti organi d’informazione. Il nostro ragionamento è perfettamente inserito nel dibattito in corso, non solo culturale, e abbiamo anticipato molti dei temi che saranno cruciali nel futuro imminente.
La nostra è un’iniziativa di carattere etico che attraverso l’attività sul territorio, il confronto pacifico e democratico, la realizzazione di manifestazioni a costo zero, ha iniziato un percorso di riqualificazione della comunità umana come complesso di energie, idee e funzioni in cui ristabilire un sistema di valori condivisi.
Il principio di responsabilità è ora essenziale per sostenere e valorizzare il lavoro svolto fino ad oggi.
Per questo rivolgiamo un appello alle Istituzioni affinché si svincolino dalle sterili contrapposizioni di bandiera e recuperino un ruolo di garanzia. Il perenne conflitto di potere, che spesso assume i connotati della zuffa volgare, sta paralizzando un Paese in cui, come abbiamo voluto rappresentare con il nostro impegno, esistono invece potenzialità da custodire e incoraggiare.
Non diversamente, il senso di responsabilità riguarda tutti noi, perchè è vitale evadere dall’individualismo esasperato che frustra l’armonia sociale e genera diffidenza, disvalore e precarietà economica ed esistenziale.
Vivere in una comunità che funziona e che coopera per il benessere di tutti, costituisce fattore irrinunciabile sul quale ricomporre la nostra società e costruire un futuro limpido e consistente.
La strada la stiamo costruendo e su questa strada si vince tutti insieme.
Nessuno escluso.