raccolta-differenziata-rifiuti-romaCredo di aver capito una cosa. L’ho capita mentre camminavo per portare la mondezza ai secchi. Avevo due sacchi. Una busta per il vetro e la plastica e una busta per i rifiuti organici.
Quando ero un mercante, oggi si direbbe imprenditore, ho imparato che dovevo fare le cose migliori con la spesa più conveniente. In altre parole, dovevo comprare la merce più valida al prezzo più basso. E tutto questo, stando rigorosamente nel mercato, senza scorciatoie e illegalismi. Senza vantaggi illeciti né privilegi.
A 34 anni ho cominciato a occuparmi di cultura, per lo più nel settore cinematografico, e dopo un po’  a fare politica. Ho applicato quelle stesse regole che avevo imparato dai 17 anni in poi e pur vedendo che non funzionava esattamente nello stesso modo, mi sono detto che nel breve periodo tutti avrebbero adottato quei parametri: spendere poco e fare la cosa giusta.
Forse sono un po’ duro di comprendonio, ma fino a quest’anno (2014) non mi sono dato per vinto. Nell’anno che sta finendo ho parlato di più con amministratori e, diciamo, politici. Mi sono confrontato con maggiore frequenza con chi sovrintende alla Cosa Pubblica.

Ecco sì, credo proprio di aver capito qualcosa di importante e riguarda i costi minori e la cosa giusta. Riguarda la responsabilità e la competenza. Riguarda l’interesse generale e il ruolo della politica.
Devo confessare che per un attimo quella mondezza è diventata altro e stavo per non rispettare la regola della differenziazione. Che differenza c’è tra la “monnezza” e…
C’è differenza eccome. Ed era nelle mie mani e nella mia volontà stabilire quella differenza. Ho messo ciascun sacchetto nel contenitore giusto. Ho fatto la cosa giusta. Nell’interesse di tutti. Del mio. Del nostro.

SteP
27 dicembre 2014

PS: domani succederà qualcosa che in Italia non è mai stato fatto prima. È un passaggio di civiltà e di democrazia. È accesso alla cultura. A costo zero.
Con tanti saluti a miei amministratori.

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