La destinazione d’uso

I girotondini del cinema
all’assalto di loro stessi

In qualche salottino si è deciso che il 2025 doveva cominciare con il gioco dei cinema chiusi. I benpensanti si divertono spesso con le parodie dell’engagement e simulano bizzarre forme di protesta. Lotte che di solito durano quasi 10 giorni ma garantiscono a questi impavidi rivoltosi qualche selfie egoico colorato di conformismo. 

Bisognerebbe ricordare loro che certe imprese hanno bisogno di persone di spessore. Soggetti che possano testimoniare una storia di impegno. Figure dotate di onestà intellettuale nelle quali si possa distinguere un qualche vincolo etico.
Le battaglie per la cultura, quella vera, non sono roba per bastardelli e rubagalline. Per un club di figurine da fotoromanzo inzuppate di manierismo e ipocrisia.

Le questioni legate a Roma e ai cosiddetti “presidi culturali” appartengono a un territorio impervio per questi borghesucci da aperitivo.
Dove cazzo stavano 20 anni fa quando già i cinema storici chiudevano e molti di essi si trasformavano in sale bingo? E oggi, in che zona vivono (nel caso siano vivi) per non accorgersi che siamo in un parco giochi per turisti mescolato a una tossica movida violenta? Quale serie tv stanno girando mentre le organizzazioni criminali finiscono di comprarsi Roma?

In questa città, la cultura è ormai l’estate romana, l’isola del cinema, er festival de roma. È il bando del “non si sa per cosa” presentato con un avviso pubblico gonfio di supercazzole. È il regggista che va all’arena estiva a raccontare se stesso (grande rottura di coglioni) con tanti follower inanimati che battono le mani. 

Cari rivoluzionari della domenica, è la cultura ad aver cambiato destinazione d’uso. Oggi esiste solo la vostra cultura. Quella inscenata, rappresentata all’evento con il logo del comune, ostentata in piazza con la benedizione della regione. Quella sponsorizzata dal conduttore primetime e accompagnata da mille “meraviglioso!”, “straordinario!”, “indimenticabile!”.
È il gran ballo della retorica spicciola in un gioco delle parti tra mummie che ogni tanto si svegliano e ci regalano la loro presa di posizione alla vaccinara.

Avete i soldi, lavorate per padrini importanti. In molti casi siete voi stessi il boss. Tra poco festeggerete l’ascesa al trono del più grande tycoon della storia che vi renderà ancora più potenti.
Restate in vacanza e sui temi della cultura andate a fare in culo silenziosamente.

Siete il problema e non sarete mai la soluzione.

Stefano Pierpaoli
5 febbraio 2025

A proposito di cinema chiusi

La Scena Muta giace abbandonata
Simboleggia la cialtroneria degli amministratori a cominciare dallo Zio Nicola

Hanno speso 1 milione di euro per ristrutturare i locali
Hanno giocato con i vantaggi una partita truccata e hanno perso lo stesso

Ora aspettano qualche mafiosetto che che si prenda questo posto senza più un’anima

Sicuramente ci riusciranno perchè tra simili riescono a fare affari ma resterà per sempre l’emblema della vergona

Ditelo ai paladini dei presidi culturali