Soltanto la voglia di offrire una testimonianza sociale attraverso l’espressione artistica libera e indipendente. Abbiamo cercato di dare un segno di impegno sociale e di presenza attiva tra la cittadinanza per trasmettere la forte e irrimandabile esigenza di recupero di valori condivisi e di armonia sociale. Lo abbiamo fatto attraverso un messaggio artistico schietto e festoso che raggiungesse la popolazione in modo diretto e pacifico e che parlasse anche e soprattutto del complesso periodo che stiamo vivendo con testi originali o recuperati dalla tradizione e opportunamente adattati al nostro tempo. Mettersi in gioco di questi tempi con una simile iniziativa non è facile: diffidenza, torpore intellettuale e culturale, omologazione, burocrazie “legnose”, popolazione smarrita e distratta, disimpegno sociale. E PAURA. Quella paura che limita e disabilita. Che rende tutti fantasmi privi di identità. E che reprime l’iniziativa e l’aggregazione sana. Era una scommessa difficilissima ma ce l’abbiamo fatta. Avevamo poco tempo e pochi mezzi ma siamo riusciti anche ad andare oltre le nostre aspettative. L’accoglienza di Roma è stata straordinaria e le testimonianze di amicizia e vicinanza ci hanno accompagnato fino alla fine.

 

Fino alla serata indimenticabile di Campo de’ Fiori, quando centinaia di persone hanno assistito a come si salva dal rogo l’arte indipendente. La stampa ci ha dato molto spazio e per noi è stato importante. Le Istituzioni hanno ostentato l’indifferenza scientifica che si riserva soltanto alle iniziative limpide e inattaccabili. Attendiamo segnali concreti entro breve tempo. Un sincero ringraziamento va invece alla Questura di Roma, che ha mostrato sensibilità e collaborazione nei nostri confronti. Il ricordo delle strette di mano da parte delle Forze dell’ordine che si sono imbattute nelle performance è un valore aggiunto di infinita importanza per il lavoro che abbiamo svolto e per il significato culturale e sociale che abbiamo voluto testimoniare con la nostra presenza per le strade di Roma. Ora siamo coscienti che la strada tracciata è quella giusta. Stiamo aumentando e non ci fermeremo perchè siamo sempre più convinti che iniziative come questa rappresentano il modo migliore per recuperare spazi di espressione e di civiltà necessari per sentirsi in un paese normale che torna a crescere in un clima di armonia. Lontano dalle paure indotte e dai modelli devianti imposti dall’alto. Non ci fermeremo, nè in tema di spazi espressivi e fisici nè tantomeno sul piano dell’accessibilità alla cultura. L’accessibilità per ogni cittadino garantito dalla Costituzione che il nostro cavaliere ha citato nell’ultimo atto delle 5 Giornate:


“Risvegliatevi ordunque e libe rate

la passione civile, comune fratellanza della Carta suprema
la fertile uguaglianza che fiorisce nel petto per tornare a gioire
L’Arte ora è libera La Civiltà rinasce! “

 

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