La guerra? Oggi è un destino

La guerra?Oggi è un destino 11 settembre 2025 Nelle ultime 48 ore il sistema internazionale è stato testato su due fronti distinti ma speculari: il Medio Oriente e l’Europa orientale. In Medio Oriente, Israele ha lanciato un attacco aereo contro la leadership politica di Hamas a Doha, rinunciando a qualunque forma di mediazione qatariota in contatto con gli Stati Uniti. In Europa, la Russia ha lanciato una serie di droni militari sul territorio polacco, provocando per la prima volta una reazione militare da parte di uno Stato membro della NATO. A Doha, le fonti israeliane rivendicano l’operazione come risposta al terrorismo: in realtà l’attacco ha colpito negoziatori impegnati a valutare un cessate il fuoco, una scelta deliberata, che mina la fiducia nei processi di pace e segna una rottura del patto implicito della diplomazia operativa. La reazione qatariota non si è fatta attendere: il governo ha denunciato un atto di “terrorismo di Stato”, definendo l’operazione una palese violazione della sovranità nazionale e avvertendo di una risposta regionale dall’intera area del Golfo. Washington, la Gran Bretagna e la Russia hanno criticato con toni durissimi, e la NATO ha avvertito del pericolo di escalation incontrollata. A centinaia di chilometri di distanza, la Russia ha inviato almeno 19 droni verso l’est della Polonia, penetrando lo spazio aereo di un membro dell’Alleanza Atlantica durante un’ondata di attacchi su obiettivi ucraini. La risposta polacca, appoggiata dai mezzi NATO, è stata rapida e decisa: abbattimento dei droni, invocazione dell’articolo 4 del Trattato Atlantico e mobilitazione militare coordinata dagli alleati. È la prima volta, nella guerra ucraina, che la NATO reagisce attivamente alla violazione del suo spazio aereo con utilizzo diretto di assetti militari. Cosa lega questi due episodi, apparentemente separati? Più di quanto si creda. Entrambe le operazioni, una nel Golfo, l’altra in Europa, segnano un rifiuto sistematico dei corridoi diplomatici come strumenti risolutivi, a favore della tattica del disordine controllato. Servono da test di soglia: misurano la reazione delle potenze coinvolte, sondano la capacità difensiva dell’avversario e costringono l’opinione pubblica internazionale a operare su più fronti in contemporanea. La suggestione, da non trascurare, è che questi conflitti non siano separati, ma espressione di una stessa matrice strategica globale: la guerra come metodo predittivo, il caos come strumento politico. Dal Golfo all’Europa orientale, ciò che abbiamo visto finora è meno una serie di incidenti isolati e più un’esperienza coordinata di instabilità. Se questa interpretazione è corretta, allora la guerra non è mai «oltre la pace»: è parte integrante della nuova architettura mondiale. I lettori e le lettrici saranno attesi a riflettere su come questi episodi confermano l’impianto culturale e politico del saggio in preparazione sul Nuovo Ordine Mondiale, e come la macchina del conflitto possa essere tanto globale quanto frammentata. Per approfondire:– Condannati all’instabilità– Scenari del nuovo ordine mondiale– L’Atlante del caos Pagina precedente

Scenari e prospettive

Crisi sistemiche, frammentazione dell’ordine, tecnologie di sorveglianza e conflitti asimmetrici: in questa sezione esploriamo i possibili futuri del potere globale, tra ipotesi strategiche e nuove forme di dominio

Chi muove cosa

Chi influenza davvero l’ordine mondiale? Una mappa critica delle agenzie, alleanze, corporation e reti ibride che agiscono dietro la scena del potere globale

I Sovrani Invisibili

Le strutture invisibili che governano il disordine globale: reti di sorveglianza, sanzioni, algoritmi e think tank. Il potere contemporaneo non si vede, ma si sente. Scopri le architetture delle “entità nascoste che governano crisi, conflitti e consenso.

Mappa dei teatri geopolitici

Una guida visiva ai principali focolai strategici: guerre convenzionali, tensioni ibride e zone grigie che ridefiniscono l’equilibrio globale

Timeline del disordine

Dal 1999 al 2025: una cronologia critica delle crisi, delle fratture e delle svolte sistemiche che hanno ridefinito il mondo. Eventi connessi, spesso orchestrati, che compongono l’architettura del caos contemporaneo

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