Nell’ Editoriale del Maggio 2008 avevo modestamente segnalato alcune contraddizioni nella composizione di un manifesto culturale presentato dallo stimato Alan Elkann.
Nell’ultima settimana è emerso un fatto assai imbarazzante legato al Premio Grinzane Cavour e in particolare al suo Presidente Giuliano Soria, anch’egli firmatario del citato manifesto.
Non entro naturalmente nel merito della vicenda giudiziaria, né sulla questione specifica delle responsabilità di coloro che a vario titolo sono intervenuti con dichiarazioni e prese di posizione.
Tuttavia non posso fare a meno di ricollegarmi al contenuto di quell’editoriale in cui indicavo quanto danno abbiano arrecato all’Italia, alcune diaboliche collusioni tra potentati politici, economici e pseudoculturali.
Veniamo ora a sapere che questo prestigioso Premio Grinzane Cavour costa la bellezza di 5 milioni di Euro ogni anno, di cui 2 erogati dalla Regione Piemonte (Fonte: Corriere della Sera 12/03/09).
Il silenzio degli intellettuali italiani è oltraggioso e criminale. Invece di partecipare a questi circhi di casta dovrebbero provare a impegnarsi nella società, ad esempio invitando le Istituzioni affinché i fondi vengano destinati alla collettività invece che alle elite da essi stessi rappresentate.
Entro un paio di mesi ci saranno per strada altri 2 milioni di cittadini che perderanno il posto di lavoro. Altri se ne aggiungeranno più avanti.
In quell’editoriale, come in altre numerose occasioni, lanciammo un appello alla responsabilità anche di coloro che stavano dando vita a quel manifesto, ma da loro non ricevemmo alcuna risposta.
A questi signori dico che la Società Civile è stanca e diffidente e sarebbe giunto il momento di fare un decisivo passo indietro e imparare a confrontarsi con la popolazione.
In altre parole: non ci fate pensare male più di quanto già facciamo.
Stefano Pierpaoli