branco“Abbiamo destinato i fondi per il comparto. Questi sono i nostri strumenti a favore della vostra categoria”.Si tratta della risposta tipo di un qualsiasi funzionario amministrativo facente capo all’ente locale. Di un qualsivoglia burocrate istituzionale. L’unica indicazione consta nell’esercizio finanziario. Il solo strumento possibile è quello economico.
Se però manca il progetto, se quindi c’è un deficit intellettuale nella capacità di programmazione e di previsione, capita quasi sempre che le risorse pubbliche si trasformino nella classica torta da distribuire in base ai canoni clientelari e che il denaro evapori senza produrre crescita e sviluppo.
Il criterio adottato da tutte le parti in causa è quello del quieto vivere. I rappresentanti di categoria si affannano per rivendicare il diritto all’attribuzione dei fondi e le amministrazioni (o il Governo) si affannano per trovare i soldi, spesso solo sulla carta, e accontentare più soggetti possibili.
Non c’è mai un indirizzo definito. Non esiste scelta politica se non quella della trattativa per l’elargizione. La giostra squallida che viene rappresentata è quella dei pesci grossi ai quali viene offerto un branco di acciughe per sfamarsi in fretta.
Il quieto vivere raggiunto riguarda solo i piani alti. L’equilibrio da salvare si riassume nei rapporti tra i cosiddetti “rappresentanti”. I rappresentati, cioè la maggioranza dei cittadini, non entrano mai in gioco, al massimo saranno spettatori, a volte tifosi, che aspettano il prossimo annuncio con l’illusione di esserne in qualche modo parte.
I rappresentanti nel frattempo hanno contrattato tra loro, perché una mano lava l’altra, basta che non siano troppe. Il futuro deve essere un affare per pochi. A tutti gli altri, ai rappresentati, basterà una promessa o una suggestione. Il disegno di una torta o anche solo la sua descrizione.
Del resto fanno parte della categoria.

SteP
29 agosto 2013

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