immagine esplosione nucleareDi tutti gli scenari possibili abbiamo creato il peggiore.
Da 25 anni riusciamo a sorprendere in senso negativo. Berlusconi comprese che gli Italiani vogliono un dux, un agitatore di masse borghesi che abbia un nome e un cognome. E idee semplici da non realizzare. La sinistra lo seguì e provò con leader di varia natura, di cui Rutelli e Veltroni hanno rappresentato gli esempi più ridicoli.
Grillo, che ha trionfato ieri sera, ha esaltato le strategie del passato, le ha fatte girare in Rete e ha viralizzato il messaggio per poi portarlo nelle piazze ed elevarlo a movimento di massa. Ha messo a nudo un sistema marcio e ne ha certificato l’atto di morte. Ha tirato fuori dalla pancia degli Italiani la disperazione e la rabbia ed è diventato il primo partito.
Però tutti dobbiamo considerare che se il PDL non avesse avuto il suo leader maximo sugli scudi non sarebbe arrivato al 10%. Nella stessa misura, se M5S non avesse avuto il capopopolo Grillo su palchi e schermi difficilmente avrebbe raggiunto l’uno per cento.

Forza Italia non era un partito è divenne in breve il primo partito solo sulla base del credito ottenuto da un solo uomo. M5S fa parte dello stesso fenomeno.
Berlusconi distrusse la democrazia. La sinistra distrusse la sinistra. Grillo ora può far esplodere l’Italia. Non è detto che la deflagrazione sia solo dannosa ma sta di fatto che capita nel momento meno indicato. Il Paese è indebolito da ogni punto di vista ed è vulnerabile rispetto ad ogni tipo di aggressione.

 

Lo scenario più probabile è quello di un incarico a Bersani per provare a mettere insieme pezzi di parlamento in grado di camminare insieme per un anno al massimo. Ma Bersani subirà il ricatto di una parte della sua colazione e del suo stesso partito, sulla base di appartenenze e di rivendicazioni scaturite dalle primarie. Berlusconi ricatterà le Istituzioni provando ad arrivare alla grande coalizione sulla base del consenso enorme che ha ottenuto. Grillo ricatterà tutti come ha da tempo minacciato di fare.
Ma il ricatto peggiore, la pressione più devastante e totalitaria sta per arrivare dalle Istituzioni internazionali e dai mercati finanziari. Su questo piano non abbiamo difese possibili e non possiamo offrire nessun tipo di garanzia né di contrappeso politico. L’unica speranza è quella che dall’estero si cerchi di arginare il default dell’Italia per proteggere i mercati.
Ci siamo infilati in un bunker di cartone, senza viveri e senza munizioni.
L’altro scenario possibile, a mio modo di vedere il più auspicabile, è un incarico di garanzia a personaggi come Amato o Bonino, che traghetti il Paese fino alle prossime elezioni da tenere entro l’anno e in cui, senza se e senza ma, si arrivi a quella riforma elettorale che molto colpevolmente non è stata fatta lo scorso anno e che ci ha portato al disastro. Un passaggio questo del governo per “LA riforma” che potrebbe realizzare lo stesso Bersani con l’appoggio dei Grillini, ma i presupposti al momento sembrano molto evanescenti.
Abbiamo bisogno di partiti che si presentano agli elettori con idee e argomenti reali. Non formule di propaganda tipo la restituzione dell’IMU o la rinuncia al rimborso elettorale e agli stipendi. Non vogliamo leader che incarnano i sentimenti in modo teatrale ma una classe politica composta da donne e uomini con le competenze e l’autorevolezza necessaria per salvare l’Italia.
Perché il problema ora è questo: salvare l’Italia dalla rovina.

 

SteP
26 febbraio 2013

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