Scenari del Nuovo Ordine Mondiale

Geopolitica, guerra e futuro del potere globale

Analisi, riflessioni e aggiornamenti sui nuovi equilibri globali.
In un contesto segnato da tensioni crescenti e mutamenti geopolitici rapidi, questa sezione esplora i meccanismi, gli attori e le conseguenze del disordine internazionale.
Uno spazio per comprendere, con sguardo critico e documentato, le traiettorie di un mondo sull’orlo della guerra.

Una guerra che serve al sistema per non collassare

Dove c’è guerra, c’è menzogna

Informazione, potere e narrazioni nel tempo del disordine

Ogni guerra produce disinformazione. È nella natura stessa del conflitto: negare, distorcere, delegittimare.
Le parole assumono lo stesso valore delle armi e le immagini diventano strumenti di consenso.
In un contesto bellico, la verità non è più un criterio ma un ostacolo.

Le potenze in guerra – e oggi, sono molteplici – costruiscono la propria legittimità attraverso un uso sistematico della paura. Il popolo va guidato, rassicurato, mobilitato. Per questo, la comunicazione assume la forma di una “rassicurante minaccia”. Da un lato l’illusione del controllo, dall’altro la rappresentazione continua del nemico.
La “mistificazione consolatoria” è diventata l’architettura invisibile della comunicazione pubblica. Non è più una patologia del sistema ed è stata innalzata a sistema stesso. Una macchina che neutralizza il dissenso, spegne la complessità e trasforma la paura in obbedienza.

Questo è il segno più evidente di un sistema globale al collasso. Il modello economico che ha dominato gli ultimi decenni è imploso, travolto dalle disuguaglianze, dalla crisi climatica, dalla saturazione tecnologica. I suoi attori, le grandi potenze, non cercano più soluzioni condivise, ma un nuovo ordine costruito sul controllo e sul conflitto.
In assenza di grandi ideologie comuni, di visioni collettive capaci di unire, il confronto si radicalizza. La diplomazia lascia il posto alla forza, la ragione cede alla strategia. La storia si piega alla necessità del dominio.

Questa pagina, e i saggi che raccoglie, nascono per rompere questa narrazione: per restituire alla parola il suo potere critico, alla verità la sua dignità, al pensiero il suo ruolo politico.

Articoli e aggiornamenti

Post 1

L’Italia nel Fronte Invisibile

28 maggio 2025

Post 2

La pace esiliata

14 maggio 2025

Post 3

Insostituibili utopie

26 aprile 2025

Post 4

Alle soglie del nuovo ordine

23 aprile 2025

Post 5

Scenari di guerra

18 aprile 2025

Articoli e aggiornamenti

Mappe del conflitto contemporaneo

Quattro traiettorie per comprendere la trasformazione in corso: dalla geopolitica all’economia bellica, fino agli effetti culturali e alle visioni critiche

Geopolitica
Tensioni tra blocchi, alleanze instabili, logiche di deterrenza

Economia bellica
L’industria della difesa genera profitti record.
Chi guadagna dalla guerra?

Società e cultura
La guerra penetra nel quotidiano:
disinformazione, linguaggio e percezioni alterate

Editoriali
Visioni e riflessioni critiche

La guerra che avanza senza dichiararsi

Negli ultimi mesi, numerosi segnali hanno indicato che il mondo si sta muovendo verso un’escalation militare crescente. Non una “terza guerra mondiale” dichiarata, ma una sequenza di conflitti distribuiti, interconnessi, apparentemente locali ma con implicazioni globali. L’apparente frammentarietà nasconde un disegno sistemico: la guerra come strumento di riassetto dell’ordine mondiale.

Un sistema in affanno

Viviamo in un’epoca segnata da instabilità profonda: stagnazione economica, crisi climatica, disuguaglianze crescenti e perdita di fiducia nelle istituzioni. I meccanismi tradizionali di regolazione – dalla diplomazia alla politica fiscale – mostrano crepe evidenti. In questo contesto, la guerra torna a essere non un errore, ma una funzione: serve a distruggere, ristrutturare e ristabilire equilibri.

Segnali concreti

Lo scenario più visibile è quello in Ucraina, dove la mancata apertura al dialogo, sancita dal fallimento del vertice di Istanbul, mostra che la strada della diplomazia è ormai accantonata. A Oriente, si intensificano le tensioni tra Cina e Stati Uniti su Taiwan e sulla supremazia tecnologica. In Medio Oriente, la situazione evolve rapidamente: gli Stati Uniti hanno ristabilito contatti strategici con il nuovo governo siriano e rafforzato accordi militari con Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo. Nel frattempo, il conflitto israelo-palestinese ha ripreso centralità, aggravandosi e minacciando di coinvolgere attori regionali come Iran e Hezbollah.

Un nuovo tipo di guerra

Questa escalation non è fatta di trincee o fronti continui, ma di guerre ibride, cyberattacchi, sabotaggi, operazioni mirate, embargo economico e manipolazione dell’informazione. La guerra oggi si combatte anche nei mercati finanziari, nello spazio digitale, nelle catene di approvvigionamento e nella percezione collettiva.

Chi guida questo processo?

Non esiste un unico regista, ma molte élite – politiche, militari, economiche – sembrano trarre vantaggio dalla situazione. L’industria bellica ha registrato profitti record. I governi rafforzano il proprio controllo interno in nome della sicurezza. Le grandi potenze ridefiniscono aree di influenza, alleanze e gerarchie. La guerra diventa così una strategia sistemica di sopravvivenza e rilancio.

Quale consapevolezza?

Comprendere ciò che sta accadendo richiede uno sguardo lucido. Non si tratta di cospirazioni, ma di dinamiche razionali in un sistema disfunzionale. La posta in gioco non è solo politica o economica, ma culturale: la capacità dei cittadini di leggere gli eventi con spirito critico, di non farsi trascinare dalla propaganda o dal fatalismo, di riconoscere i segnali prima che si trasformino in fatti compiuti.

Il paradosso della guerra controllata

Sistema in crisi

Collasso climatico, disuguaglianze, sfiducia democratica.

Strategie di potere

Militarizzazione, “stabilizzazione” tramite deterrenza

Profitti e interessi

L’industria bellica e l’economia della guerra permanente

Normalizzazione del conflitto

Il conflitto come nuovo equilibrio: controllato ma continuo

1 - Un sistema globale al limite

Negli ultimi anni abbiamo assistito a segnali inequivocabili di un sistema in crisi:

Economia stagnante
Crescita bloccata, debito in aumento, salari fermi

Clima e risorse
Eventi estremi, scarsità idrica, crisi agricola

Società polarizzate
Proteste, sfiducia, populismi

Tecnologia pervasiva
Sorveglianza, automazione, digitalizzazione forzata

Questi squilibri convergono verso una trasformazione non gestibile con riforme tradizionali, ma solo con una frattura strutturale.

2 - La guerra non come errore, ma come funzione sistemica

Come già accaduto nel Novecento, la guerra potrebbe tornare ad avere una funzione ordinatrice:

Reset economico
distruzione del capitale fisico, ridefinizione del debito

Riorganizzazione geopolitica blocchi, alleanze militari, egemonie regionali

Ristrutturazione sociale controllo del dissenso, economia di guerra, identità digitale

Non una guerra totale, ma una escalation distribuita, frammentata e gestita

3 - Elementi concreti dell’escalation in corso

Ucraina-Russia: il fallimento del vertice di Istanbul
  • La mancata partecipazione di Putin al vertice con Zelenskyy ha chiuso la porta a un possibile dialogo.

  • Gli “Stati volenterosi” europei riuniti a Kiev hanno ribadito il sostegno all’Ucraina, ma senza aperture concrete.

  • Si rafforza la linea della deterrenza, non del negoziato.

USA-Siria: un patto sconcertante
  • Washington sigla un accordo con il nuovo governo siriano guidato da Ahmed al-Sharaa (ex jihadista).

  • Fine delle sanzioni, cooperazione militare, ritorno dei legami diplomatici.

  • Obiettivo: contenere Iran e Turchia, in cambio di “stabilità” regionale. Ma a quale costo?

Accordi bellici USA-Golfo: la nuova NATO araba
  • 142 miliardi di dollari in armi all’Arabia Saudita.

  • Cooperazione estesa con Emirati, Bahrein e Qatar.

  • Il Golfo si trasforma in una piattaforma strategica per contenere l’Iran e presidiare lo Stretto di Hormuz.

Israele-Palestina: escalation senza fine
  • Dopo l’ennesimo fallimento negoziale, Gerusalemme e Gaza tornano epicentro di un conflitto a bassa intensità ma ad alto impatto simbolico e strategico.

  • Il rischio: un’escalation tra Hezbollah, Iran, Israele e Hamas, con estensione al Libano e alla Siria.

4 - Verso quale tipo di guerra?

Non una “terza guerra mondiale” classica, ma una spirale multilivello:

Tipo di conflittoCaratteristiche principali
Guerre ibrideProxy war, sabotaggi, cyberattacchi (Ucraina, Taiwan, Israele)
Conflitti tecnologiciControllo delle filiere dei chip, IA, spazio, comunicazioni (USA vs Cina)
Guerra finanziariaSanzioni, embargos, inflazione indotta, weaponizzazione della moneta
Guerra percettivaManipolazione delle informazioni, polarizzazione, deepfake, propaganda
Conflitti a intensità variabileInterventi “mirati”, blocchi navali, operazioni non convenzionali

5 - Chi ci guadagna

Industria bellica e tecnologica

Profitti record, influenza politica

Stati autoritari/post-democratici

Estensione dei poteri in nome della sicurezza

Élite finanziarie

Riconfigurazione dei mercati e delle monete digitali

La spesa globale per la difesa ha raggiunto i 2.443 miliardi di dollari nel 2023,
con un incremento del 6,8% rispetto all’anno precedente

  • Rheinmetall: ha chiuso il 2024 con un utile operativo in crescita del 61%, raggiungendo circa 1,48 miliardi di euro. Le vendite nel settore della difesa sono aumentate del 50%, rappresentando l’80% del fatturato totale 

  • Leonardo: ha registrato nel 2024 ricavi per 17,8 miliardi di euro (+11,1%) e ordini per 20,9 miliardi (+16,8%). Il gruppo ha beneficiato dell’aumento della domanda legata ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente 

Boom dell’Industria Tecnologica

L’industria tecnologica ha visto una crescita significativa, trainata dalla domanda di intelligenza artificiale e semiconduttori.

  • Nvidia: ha riportato nel terzo trimestre 2024 profitti quasi raddoppiati a 19,3 miliardi di dollari e un fatturato in aumento del 94% a 35,1 miliardi, grazie al boom dell’IA 

  • TSMC: ha registrato nel 2024 un utile netto in aumento del 57%, raggiungendo i 374,68 miliardi di dollari taiwanesi (11,4 miliardi di dollari), spinto dalla forte domanda di chip per l’intelligenza artificiale 

Implicazioni Geopolitiche

L’incremento dei profitti in questi settori evidenzia l’influenza crescente delle aziende belliche e tecnologiche sulle dinamiche geopolitiche. La loro capacità di influenzare decisioni politiche e strategie di sicurezza solleva interrogativi sulla direzione futura delle relazioni internazionali e sulla necessità di un equilibrio tra sicurezza, innovazione e responsabilità sociale.

6 - Una crisi non solo militare, ma di sistema globale

L’escalation non è l’effetto di un incidente, ma il risultato di:

Un sistema che non sa rigenerarsi al proprio interno

Una classe dirigente globale che usa la crisi per rifondare l’ordine

Una società impreparata a distinguere il reale dal manipolato

Non una guerra totale, ma una escalation distribuita, frammentata e gestita

Non stiamo andando verso la guerra per errore.
Ci stiamo entrando per necessità sistemica.

E il vero campo di battaglia sarà la capacità delle persone di capire ciò che sta accadendo
prima che tutto sia già deciso.

Per approfondire:

______________________

  • Henry Kissinger – World Order
    Kissinger offre una riflessione profonda sull’ordine mondiale, esaminando come le diverse civiltà hanno concepito l’ordine internazionale e le sfide attuali alla stabilità globale.

  • Timothy W. Luke – Shards and Specters of the New World Order
    Luke analizza le trasformazioni geopolitiche dalla fine dell’Unione Sovietica, esplorando le strategie degli Stati Uniti e della Russia e le implicazioni per l’ordine mondiale contemporaneo.

  • Parag Khanna – The Second World: Empires and Influence in the New Global Order
    Khanna esplora le dinamiche di potere tra le grandi potenze e i paesi emergenti, offrendo una visione dettagliata delle influenze geopolitiche nel nuovo ordine globale.

  • Paul Tucker – Global Discord: Values and Power in a Fractured World Order
    Tucker esamina le tensioni tra valori e potere nell’ordine mondiale frammentato, proponendo soluzioni per una governance internazionale più stabile e giusta.

  • Anne Applebaum – Autocracy, Inc.
    Applebaum analizza l’ascesa delle autocrazie moderne, evidenziando come la tecnologia e la manipolazione elettorale siano utilizzate per consolidare il potere e minare la democrazia.

  • Aldo Giannuli – Geopolitica. Comprendere il nuovo ordine mondiale
    Un saggio che analizza l’attuale scenario geopolitico, esaminando le tensioni globali e le trasformazioni in atto. Giannuli offre una panoramica storica e teorica, affrontando le sfide contemporanee e le dinamiche di potere emergenti.

  • Alessandro Orsini – Ucraina-Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali
    Orsini esplora il concetto di terrorismo di Stato attraverso i conflitti in Ucraina e Palestina, offrendo una prospettiva critica sulle dinamiche internazionali e sulle responsabilità degli attori statali.

  • Alfredo Lissoni – Nuovo Ordine Mondiale
    Un’analisi contemporanea delle dinamiche globali e delle teorie legate al concetto di un ordine mondiale emergente.
  • Herbert George Wells il Nuovo Ordine Mondiale: Un classico della letteratura che esplora le idee di Wells su una possibile organizzazione mondiale futura.

  • G. John Ikenberry – Manuale di Relazioni Internazionali
    Un testo fondamentale per comprendere le relazioni internazionali nel contesto post-bipolare, analizzando la globalizzazione, i nuovi attori e le sfide globali come l’inquinamento e il narcotraffico.

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Paolo F.
Paolo F.
15 giorni fa

Pagina interessante ma sicuramente ci sarà molto da aggiungere

MirellaDove
MirellaDove
15 giorni fa

Alla fine si metteranno d’accordo e non succederà niente. Scegliamo ottimismo e non catastofismo

Samuele
Samuele
15 giorni fa

All’inizio fa venire ansia poi però si vedono meglio tante cose